Sei Nazioni 2025: il grande spettacolo del rugby europeo sta per iniziare

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Sei Nazioni 2025: il grande spettacolo del rugby europeo sta per iniziare

Arriva il Sei Nazioni, il momento più atteso dai tifosi del rugby europeo. Le sei nazioni più forti della palla ovale si sfidano in una battaglia imperdibile, dove tattica, tecnica e combattimento sono protagonisti. Ma è anche un evento di festa per i tifosi.

Dico “nazioni” perché nel rugby la cartina geografica non sempre corrisponde a quella scolastica. Ad esempio, Inghilterra, Galles e Scozia non giocano sotto la bandiera del Regno Unito, mentre Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda competono insieme dopo aver cantato “Ireland’s Call”.

Il Sei Nazioni è tradizione, cultura ovale, partite emozionanti e grande festa fuori dal campo.

Noi lo seguiremo partita dopo partita e, se cercate una voce che vi accompagni, seguite Danpat Rugby su YouTube.
Ma chi sono i favoriti? Chi gli outsider? E chi si prenderà il Cucchiaio di Legno?


E l’Italia?

Con il nuovo allenatore Quesada, ha fatto sognare l’anno scorso grazie a giocatori come Menoncello, Capuozzo e il capitano Lamaro. Cosa ci riserverà questo Sei Nazioni?


I Favoriti

Francia e Irlanda sono le squadre considerate favorite dai quotisti.

L’Irlanda, orfana di Sexton, punta al terzo titolo consecutivo, un’impresa mai riuscita in solitaria.

Il giovane Prendergast guiderà un gruppo basato sul blocco Leinster, privo del coach Farrell, impegnato con i British & Irish Lions. La loro forza è il collettivo, una macchina perfetta che però potrebbe essere messa in difficoltà dal genio della Francia.

Se parliamo di Francia, viene in mente Dupont, per molti il più forte di sempre. Il mediano di mischia tolosano è un genio capace di creare opportunità dal nulla. Dopo la medaglia olimpica nel rugby a 7, ha messo il Sei Nazioni nel mirino.

E l’Inghilterra? Gli inglesi hanno vinto il torneo più volte (29) e mai perso con l’Italia.

Il capitano Itoje, figlio di diplomatici nigeriani, è un leader e una macchina da placcaggi. Riuscirà a riportare il XV della Rosa al successo dopo cinque anni?

Dite Sei Nazioni e pensate alla cornamusa su Murrayfield con “Flower of Scotland”.La Scozia è anche il genio di Russell, il più creativo del torneo. Quando ha la palla – e la Scozia tende a dargliela spesso – tutto può accadere. Negli ultimi anni hanno battuto l’Inghilterra nella Calcutta Cup. Sarà l’anno del salto di qualità?

Situazione difficile in Galles: il coach Gatland, vincitore di quattro Sei Nazioni, non vince più. La federazione vive un momento critico e la sfida con l’Italia potrebbe essere l’ultima chance per evitare il Cucchiaio di Legno.


E gli Azzurri?

Il movimento italiano si rinnova. Volti come Capuozzo, Menoncello e Brex, che formano il duo Brexoncello, sono il nostro fiore all’occhiello.

Lamaro è il leader di una squadra che ora fa paura. L’anno scorso solo un palo ci tolse la vittoria con la Francia, mentre i successi con Galles e Scozia ci fecero esultare.

Quest’anno sarà più difficile. Non siamo più underdog, ma gli avversari restano corazzate.

Solo il campo dirà dove siamo. Una cosa è certa: non vediamo l’ora che inizi la festa!