
Da 40 match di Serie A marca sempre qualcuno
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Adrien Rabiot, Juventus
L’ultimo esempio pratico è di qualche giorno fa. Stadio Arechi di Salerno. All’intervallo i padroni di casa sono in vantaggio per 1-0 grazie al centro di Giulio Maggiore al 39’. Nella ripresa ecco il pareggio e in seguito il sorpasso della Juventus con le marcature di Iling-Junior al 65’ (primo gol in questo campionato per il giovane esterno sinistro) e Dusan Vlahovic nell’extra time.
In questo modo la Vecchia Signora non solo ha mantenuto le distanze, due punti, dalla capolista Inter lasciando aperta la lotta scudetto. Soprattutto, per l’ennesima volta in questo torneo, è riuscita a guadagnare punti nella seconda frazione di una partita (era capitato anche con la Maggica a fine anno: 0-0 all’intervallo, poi la rete di Rabiot in avvio di ripresa).
Confrontando, infatti, la classifica in corso di validità con una stilata dopo i primi tempi, scopriamo che la squadra di coach Allegri vanta un differenziale pari a +16. I punti al momento dell’intervallo sono 30, quelli al triplice fischio 46.
Nessun’altra delle big avvicina i bianconeri in questa statistica. Non solo. Nessun’altra delle big, ad eccezione dell’Atalanta, mostra un valore con due cifre.
Gli orobici sono a +11, quindi ecco la Roma a +5 e l’Inter a +3. Le altre, Milan, Napoli, Lazio sono tutte in territorio negativo. Vale a scrivere: hanno lasciato punti per strada al rientro in campo dagli spogliatoi.
Di seguito la classifica con la differenza fra i punti fatti dopo il primo tempo e quelli nella classifica di Serie A 2023/2024.
Juventus +16, da 30 a 46
Atalanta +11, da 19 a 30
Roma +5, da 24 a 29
Inter +3, da 45 a 48
Milan -1, da 40 a 39
Napoli -1, da 29 a 28
Lazio -2, da 32 a 30